Progetto legge Regionale Emilia Romagna

n°4/2017 annualità 2021

 

 

 

 

 

 

 

Sono state fatte 20 trasmissioni radiofoniche per il Progetto Regionale Emilia Romagna n°4/2017 annualità 2021.

Clicca sul banner corrispondente per ascoltarle.

1) Aiutare i consumatori a riconoscere i rischi derivanti dalle transazioni on line, dall'e-commerce e dal trading on line.
2) Aiutare i cittadini ad una corretta alfabetizzazione finanziaria con particolare attenzione all'uso corretto del denaro, rispetto a servizi e prodotti finanziari di prestito e risparmioe nell'ottica di prevenzione delle forme di indebitamento.
3)Analisi dell'analfabetismo digitale, sviluppo delle competenze informatiche dei cittadini , in modo particolare per le persone anziane.
4) Indagare sulle possibilità e i vantaggi di una mobilità sicura e sostenibile e informare i cittadini.
5) Promuovere il consumo consapevole e stili di vita sostenibili, con particolare riferimento alla riduzione di rifiuti e imballaggi, all'efficienza energetica degli edifici, allo spreco alimentare e alle pratiche di riuso.
6) Coinvolgere la cittadinanza, soprattutto i più giovani, sulla ricerca di nuove soluzioni per i cambiamenti degli spazi urbani, l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU, pone come uno dei 17 obiettivi "Rendere le città e gli insediamenti urbani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
7) Traffico e modalità sostenibile, tenendo conto dell'emergenza ambientale climatica e dell'emergenza sanitaria.
10) Efficienza energetica degli edifici, diffidenze e difficoltà.
11) I comportamenti dei principali attori della grande distribuzione, la loro attenzione al tema delle buone pratiche per il contenimento dei rifiuti.
14) Rifiuti, lotta allo spreco alimentare e alimentazione sostenibile.
15) Approfondimento e studio della qualità delle acque a Bologna e Provincia.
16) Dedicato all'analisi delle conseguenze ambientali e lavorative della spesa a domicilio.
17) Risparmio previdenziale, gestione del risparmio e del bilancio familiare.
18) Percezione da parte dei cittadini della qualità della sanità territoriale anche a causa del COVID-19.
19) Strumenti per incrementare le competenze digitali dei cittadini.

Come evitare le truffe ai nostri anziani… Consigli Pratici

Spesso sono soli, i nostri anziani, per cui  è più facile di quanto si pensi avvicinarli e carpire la loro fiducia. Questo i truffatori lo sanno. Conoscono bene le fragilità e le necessità delle persone più avanti negli anni e usano le loro debolezze per derubarli.

Molto spesso, infatti, si leggono notizie di cronaca che riportano episodi incresciosi, in cui veri e propri criminali approfittano della buona fede dei nostri nonni. Li avvicinano, a volte li spaventano parlando di un incidente capitato ai loro cari o di una fuga di gas in casa, e poi li truffano.

E’ utile dare informazioni  su come difendersi, si sente parlare di ‘truffe agli anziani’, che cosa si intende?

E’ un fenomeno odioso, che tocca le persone deboli e indifese, gli inermi, che non riescono a reagire. I nostri anziani, genitori, nonni, amici, i quali vengono avvicinati, ingannati, spaventati, raggirati e, infine, derubati. Ho usato questi aggettivi perché ritengo che siano i più idonei a descrivere le condotte che i nostri cari sono costretti a subire».

È un fenomeno appunto di recente o di lunga data?

«Il fenomeno è, ovviamente, risalente nel tempo: truffe – e furti, esistono da sempre. Man mano che l’autore si vedeva scoperto, comprendeva come il metodo utilizzato dovesse subire affinamenti, che sistematicamente adottava. Da qui l’azione continua di aggiornamento, analisi ed interpretazione delle forze di polizia, nell’eterno inseguimento tra guardie e ladri.

Ci sono state vittime anche in provincia di Bologna e nella nostra Regione?

«Purtroppo alcuni episodi sono successi anche in provincia. Il numero non è allarmante, ma comunque degno della nostra attenzione e, pertanto, dell’impiego di risorse dedicate: alcuni Carabinieri – che si occupano specificatamente di delitti contro il patrimonio – sono, quindi, impegnati anche nel contrasto a questo tipo di reati, proprio perché vanno a toccare, in modo subdolo ed insidioso, persone indifese. Aggredire – in senso lato – una persona anziana è come fare male a un bambino o a chiunque non sia in grado di difendersi. Semplicemente ingiusto e aberrante».

Come si presentano questi truffatori? Come fanno ad avvicinare le loro vittime?

«Di norma i truffatori agiscono in coppia. Cercano di entrare nel vostro appartamento con un pretesto. Uno dei due vi parla con insistenza, mentre l’altro, inosservato, perlustra le stanze del vostro appartamento (per questo prima ho parlato di furto). Usano modi e toni gentili e affabili, ma decisi. L’obiettivo è carpire la vostra fiducia e, comunque, assumere nei vostri confronti una posizione di vantaggio: per questo si dichiarano Carabinieri, poliziotti, finanzieri o avvocati. E sono bravi a fare il loro lavoro, sanno essere estremamente persuasivi e convincenti». 

Ci sono altri consigli che possiamo dare a chi ci sta ascoltando?

«Distinguerei diverse situazioni, che abbiamo riscontrato anche in provincia. Nel caso del falso appartenente alle Forze di Polizia (Carabiniere, Poliziotto, Finanziere), se dovesse suonare alla vostra porta una persona con l’uniforme, prima di aprire telefonate al 112, preferibilmente da un apparato cellulare, non dal telefono fisso». «I malviventi operano spesso in coppia, con diverse modalità:

– entrambi presentandosi non mostrano distintivi, cercano di introdursi all’interno di casa per dei controlli;

– un malfattore al telefono si finge “carabiniere” e comunica problemi di giustizia per un familiare. Il complice, fingendosi avvocato e/o carabiniere, si presenta a casa per ritirare il denaro richiesto;

– sempre in coppia, uno carabiniere e l’altro dipendente comunale o di aziende che erogano servizi, si presentano alla porta con la scusa di effettuare dei controlli per poi asportare denaro e oggetti di valore;

– ricordate che i carabinieri, per attività di servizio, si presentano in uniforme esibendo chiari segni distintivi e qualificandosi in modo inequivocabile. Quando opera personale in borghese, è sempre accompagnato da militari in uniforme. Non vengono mai chiesti denaro o preziosi;

– ci sono poi i falsi funzionari (INPS, Comune o altro): ricordate che se hanno bisogno di contattarvi, gli impiegati delle banche, delle poste, dell’Inps e di altri Enti pubblici, vi invitano presso la loro sede e non vengono mai a casa vostra! Se qualcuno dovesse presentarsi alla vostra porta qualificandosi come dipendente di uno dei suddetti enti, non fatelo entrare per nessun motivo, neppure dovesse dirvi che è venuto per informarvi che avete avuto un aumento di pensione e che dovete firmare una richiesta, oppure che avete ritirato in posta o in banca soldi falsi, affermando di volerveli sostituire con soldi autentici. NON È VERO! 

I truffatori hanno lo scopo di entrare nel vostro appartamento e, dopo avervi distratti, impossessarsi di soldi e oggetti preziosi. Informate chi si presenta alla vostra abitazione che sarà vostra premura raggiungere l’Ufficio che hanno detto di rappresentare e, se insistono, dite loro che chiamerete i Carabinieri, meglio se da un cellulare. 

Si parla spesso della truffa diffusa, detta “si ricorda di me?

”: una donna o un uomo dal fare cortese, vi avvicinano per strada fingendosi vecchi conoscenti o spacciandosi per amici di un vostro familiare. State attenti, perché la persona che avete di fronte è un abile truffatore che sta tentando di carpire la vostra buona fede.

In estrema sintesi ricordate: non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi. 

Comportamenti e profili sospetti

  1. I truffatori possono essere uomini o donne, anche anziani..
  2. Se operano in borghese, generalmente vestono in maniera elegante.
  3. Se indossano delle finte divise, presentano incompletezze e contraffazioni facilmenteindividuabili. Sia che siano in borghese o in uniforme possono esibire finti tesserini di riconoscimento.
  4. Di norma, i truffatori usano modi gentili ma decisi, tendono ad essere fini parlatori, si mostrano colti ed esperti nei campi di loro interesse e, spesso, cercano di disorientarela vittima con un fiume di parole.
  5. Potrebbero conoscere il tuo nome e cognome o fingono, con frasi semplici e brevi, di conoscere figli, mariti, mogli o altri parenti.
  6. Possono operare da soli, ovvero con uno o più complici per dividersi i compiti.
  7. Potrebbero utilizzare una persona che vuole offrirti “aiuto”, ma in realtà è un loro complice.

Enti socio-assistenziali: Inps, Inail, Asl

Gli enti socio-assistenziali come l’INPS o l’INAIL non hanno personale operativo che faccia telefonate o visite a domicilio a titolo di prevenzione, accertamento o per ragioni amministrative.

Lo stesso discorso vale per le ASL, con la sola eccezione delle visite specialistiche domiciliari, che però vengono richieste dal medico di base, concordate con l’ufficio competente e preannunciate in modo inequivocabile al paziente.

Non aprire mai la porta e non dare ascolto, quindi, ad eventuali sconosciuti che si spacciano per funzionari o ispettori dell’INPS o della tua ASL di appartenenza con la scusa di:

  • fare accertamenti o dare conferme sull’esenzione del ticket sanitario;
  • darti l’annuncio di rimborsi o arretrati, spesso presentandoti una finta pratica che richiede il versamento immediato di somme di denaro e la conclusione della pratica presso uno sportello dell’ente;
  • controllare i documenti;
  • consegnarti pacchi regalo;
  • farti delle vantaggiose offerte, per i più disparati servizi a fronte di un compenso;
  • farti proposte di vendita di apparecchi medicali.

Nel caso in cui hai prenotato una visita specialistica a domicilio, fai attenzione se il personale si presenta in un giorno e in un’ora differente da quelli concordati in sede di prenotazione con l’ASL o con il centro medico. 

Aziende di servizi: gas, energia elettrica, acqua, telefono, rifiuti

Nessuna azienda di fornitura di servizi manda funzionari a casa degli utenti per riscuotere l’importo di bollette, per controllarle o per eseguire rimborsi. Le visite dei tecnici vengono comunicate all’utente specificando l’ora e il giorno della visita, oltre ai motivi dell’intervento e le modalità in cui avverrà. In caso dovessi ricevere una visita sospetta, è meglio invitare il presunto tecnico a ripresentarsi con il portiere o con l’amministratore, annunciando l’imminente arrivo di un parente. L’importante è non aprire la porta, neppure per controllare il tesserino di riconoscimento mostrato dal presunto tecnico.

Servizi bancari

Le banche offrono servizi soltanto presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito o su Internet, argomento quest’ultimo, che affronteremo nel dettaglio nelle prossime pagine. Diffida sempre, quindi, di chi si presenta a casa tua per un problema legato ai codici personali o ai dati della tua carta di credito: è sicuramente un malintenzionato. Sono truffatori tutti gli sconosciuti che dichiarano di essere incaricati:

  • del controllo dei numeri di serie o della sostituzione di banconote in tuo possesso;
  • del cambio di banconote usurate con altre nuove;
  • dell’offerta di servizi bancari gratuiti, come le cassette di sicurezza.

Posta e servizi postali

La corrispondenza è lasciata sempre nella buca delle lettere. Le raccomandate e i pacchi sono consegnati sul portone o nell’androne.

Se nel tuo palazzo non lavora un portiere e non conosci il postino, chi ti citofonerà per consegnarti qualcosa direttamente sulla porta di casa potrebbe essere un malintenzionato.

Bisogna fare attenzioni alle telefonate?

Prima arriva una telefonata, con voce gentile e suadente, per sapere se la nonna è sola in casa. «Buongiorno, sono un maresciallo dei carabinieri…». Poi il sedicente sottufficiale dell’Arma racconta una storia: «Suo nipote è un bravo ragazzo, lo voglio aiutare, ha avuto un incidente stradale causando dei danni che devono essere risarciti subito, con denaro contante, fra poco verrò da lei a ritirarli». E la vittima, quasi sempre una nonna o una madre in là con gli anni, convinta anche dal suono delle sirene che si sente sotto le parole del finto maresciallo, cade nella trappola. 

In alcuni casi, se non ci sono soldi sotto il materasso o nel cassetto del comò, i malfattori si «accontentano » di gioielli e oggetti preziosi. Il copione è sempre lo stesso. Con qualche variante di fantasia: il criminale può anche bussare alla porta, spacciarsi per un avvocato e accampare come scusa per la sua richiesta, presunte emergenze economiche a carico del congiunto da aiutare con urgenza. E se in casa non ci sono banconote, l’anziano va in banca a ritirarle e le consegna ai malfattori (perché in genere agiscono almeno in due per ogni colpo), che il più delle volte si camuffano o indossano una divisa fasulla, in un luogo stabilito. E alla fine, il truffato, accortosi del raggiro, raramente va a denunciarlo, perché se ne vergogna. 

Lo stesso succede a chi viene derubato in casa da persone che si spacciano per tecnici del gas o altre figure «mandate dall’amministratore del condominio». In Italia sono 4,3 milioni gli italiani “over 80” a rischio truffe, un dato cresciuto del 42% in cinque anni. È quanto risulta da un’analisi elaborata dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat. Cifre rese note dall’associazione nell’esprimere apprezzamento per l’operazione eseguita dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che ha smantellato una banda di 51 persone ritenute responsabili di pesanti raggiri ai danni di anziani fra Campania e Lombardia. 

In una società come quella italiana dove la speranza di vita per gli uomini sfiora gli 81 anni e per le donne supera gli 85, con un anziano su tre che mostra gravi difficoltà a prepararsi da mangiare, fare la spesa, prendere le medicine, pulire la casa e l’11% ha problemi a prendersi cura di se stesso – afferma Uecoop – oltre al fronte dell’assistenza si apre anche quello della sicurezza. Sono sempre più diffuse, infatti, le organizzazioni criminali che vogliono approfittare della debolezza fisica e psicologica di molti nonni, rubando anche i pochi soldi che servono loro per sopravvivere. Basti pensare che in Italia un pensionato su quattro «tira avanti» con meno di 500 euro al mese, la pensione minima. 

Quali LE  TRUFFE PIU’ COMUNI?

La truffa «delle banconote».

I truffatori entrano in azione quando l’anziano va alla posta o in banca a ritirare del denaro o la pensione. Appena esce lo intercettano, presentandosi come dipendenti dell’agenzia incaricati di controllare il numero di serie delle banconote appena prelevate. Il falso dipendente finge di controllare i numeri di serie in cerca di un errore inesistente e scambia le banconote vere con quelle false. 

La truffa del “pacco”.

In questo caso i truffatori si presentano a casa della vittima, e dicono di dover consegnare un pacco, con della merce ordinata da figli o parenti. Per ritirare il pacco, però, agli anziani viene chiesto di pagare una somma, che ovviamente finisce nelle tasche dei delinquenti. 

La truffa “della lotteria”.

La truffa arriva via posta: la vittima riceve una lettera che annuncia la vincita di un premio ad una lotteria. Per riceverlo, però, l’anziano deve inviare dei soldi con un vaglia postale, per sostenere le spese necessarie alla spedizione e al ritiro. 

Finte donazioni o eredità.

In questo caso i truffatori agiscono in coppia e spiegano all’anziano che, per entrare in possesso della donazione o dell’eredità ricevuta da qualche fantomatico benefattore, è necessario perfezionare l’atto di trasferimento presso un notaio. Il notaio, ovviamente, esigerà il pagamento di una parcella e i delinquenti accompagnano la vittima a ritirare i soldi e poi fingono di portarla in auto dal notaio. Poi, con un pretesto, l’anziano viene fatto scendere dall’auto e i truffatori fuggono col denaro. 

Falsi dipendenti Inps, Enel, Telecom.

Ma anche falsi elettricisti, poliziotti o idraulici. Quando individuano un anziano che vive solo, i truffatori cercano di introdursi nella sua casa presentandosi con finte qualifiche professionali. Il passo successivo è sottrargli del denaro per finti contratti o inesistenti prestazioni a domicilio. 

Ultimamente si sono registrati casi a Bologna e provincia?

Bolognina, due truffe fotocopia in un’ora: via soldi e gioielli a tre anziani

Si è presentato come “carabiniere”, con il solito tesserino falso. I due episodi nella stessa zona, con identiche modalità. Vittime due coniugi e un’anziana sola. 

Ancora due truffe a persone anziane, dopo il maxi-furto avvenuto il 15 gennaio a Santa Viola, dove una 82enne è stata derubata di contanti e 40mila euro in gioielli da un finto “ispettore”. Gli episodi sono avvenuti nel quartiere Bolognina, nella stessa zona e a distanza di un’ora. 

Alle 11 di ieri, un uomo, descritto come italiano, senza accenti particolari, sui 35-40 anni, ha aspettato una coppia di anziani sotto casa e, presentandosi come “carabiniere”, con il solito tesserino falso, ha riferito che era stato commesso un furto e che il ladro era già stato arrestato. 

Derubati 80enne e figlio disabile

Ha convinto così i due anziani a farlo entrare in casa per verificare se denaro e gioielli fossero al loro posto per poi farli sparire dicendo di dover rientrare urgentemente in caserma. Confusi e frastornati, le vittime hanno chiamato il figlio che a sua volta ha allertato il 113. Il bottino è di 700 euro in contanti e migliaia di euro in monili d’oro. 

Un’ora dopo, con la stessa modalità, la vittima è un’anziana sola. In questo caso, l’ammontare del furto è di circa 3.500 euro tra contanti e ori. 

Truffatori di anziani in azione: bottino 16mila euro, derubata anche ultracentenaria .

Ultimo giorno del mese all’insegna dei raggiri, tentati e messi a segno: in tre hanno ‘mangiato la foglia’, ma un 84enne e una 104enne sono cadute nella trappola. 

Bottino ricco

La prima si è consumata intorno alle 11.30 in via Albinoni, a San Ruffillo, quando il solito “tecnico” ha suonato alla porta di un 84enne perché dalle tubature del suo appartamento sarebbe uscita acqua talmente inquinata da danneggiare addirittura i gioielli riposti nella cassaforte, così lo ha invitato a riporli in una scatola all’interno dell’armadio. Mentre l’anziano si dava da fare ad aprire e chiudere l’acqua, il finto tecnico è uscito di casa con la scusa di dover effettuare controlli all’interno dello stabile. E’ stata la moglie 76enne della vittima che, al suo rientro a casa, si è resa conto del furto di orologi e gioielli per un valore di ben 15mila euro. 

La vittima ha 104 anni

Poco dopo le 15 è stata la volta di donna, classe 1914, residente in via Zampieri, nel quartiere Navile: questa volta il “copione” è quello dell’avvocato che le ha telefonato comunicandole un incidente in bici del figlio che lo avrebbe incaricato di chiedere del denaro per sostenere le spese legali. L’uomo, descritto come ben vestito, italiano, sui 30 anni, è quindi arrivato a casa dell’anziana che lo ha fatto entrare e gli ha mostrato 600 euro appoggiati su un mobile. Quando il truffatore è uscito la nonnina è andata da una vicina di casa per sfogarsi e riferendole di essere preoccupata per il figlio. E’ stata proprio la ragazza che l’ha invitata a chiamare prima il figlio e poi il 113. Ma non era finita: il truffatore le aveva rubato anche 250 euro che aveva lasciato nella borsa. 

Talvolta la prevenzione funziona

Evidentemente i tanti incontri e le campagne di sensibilizzazione portate avanti dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine hanno dato qualche frutto: a fronte dei due anziani raggirati, altri tre “hanno mangiato la foglia”. 

Il truffatore che ha agito in via Fratelli Rosselli è andato via a mani vuote, nonostante avesse tentato un doppio colpo. Alle 13 si è presentato come termo-tecnico e ha fermato una 79enne in strada, offrendosi anche di aiutarla a portare la spesa. Questa volta la frottola dell’acqua inquinata che danneggerebbe i gioielli non ha funzionato ed è stato costretto a prendere la porta. L’anziana ha chiamato il 113, riferendo che anche i suoi vicini di casa, moglie e marito di 80 e 88 anni, avevano “ricevuto visite”, ma non erano cascati nel tranello.

 Sul territorio regionale cosa succede?

Modena è la seconda peggiore città in Regione

L’allarme della Cgil: ‘Sulla pelle dei nostri cittadini anziani emiliano romagnoli ben 19 di questi reati ogni santo giorno’

La  Regione Emilia Romagna  è la terza regione italiana per truffe ad anziani dopo Lombardia e Lazio e Modena seconda in Regione dopo Bologna.

Sono questi i dati allarmanti sui raggiri ai danni di ultra 65enni nella nostra Regione fotografati dal Ministero dell’Interno. 

‘L’Emilia Romagna è sul podio nero, al terzo posto, dopo Lombardia e Lazio, con l’ultimo anno che registra ben 5.085 furti e 1.488 truffe.

il  ‘podio nero’  vede Bologna al 1° posto con 2.156 furti e 675 truffe, seguita da Rimini e Modena. In realtà però, c’è Modena al 2° posto – con 529 furti e 143 truffe – perchè le denunce riminesi comprendono i tanti ‘anziani turisti’ non residenti. Numeri in calo dopo il picco del 2016, ma che comunque portano una crescita molto percepibile all’allarme nel vivere quotidiano. Qui sta la radice di una pesante sofferenza sociale che colpisce la nostra popolazione che proviene da una vita lavorativa e, da pensionati, soffrono con paura e rischio di crescente isolamento’. 

Link Utili

Asso-Consum al Servizio dei Cittadini

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